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Cosa c'è di nuovo in FranceLeaks 2

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"È una guerra. Economica, clandestina e senza regole". L'esordio di Mediapart, nel secondo round di pubblicazioni dei documenti ottenuti da WikiLeaks sullo spionaggio NSA in Francia, fa ben trasparire quale sia la reale novità di FranceLeaks 2: la scoperta dell'estensione dello spionaggio economico degli Stati Uniti sull'alleato francese, e il senso di oppressione che ne deriva una volta la si apprezzi fino in fondo.

Qui non si trattava infatti di scoprire che l'intelligence USA non si limita, come ha sempre sostenuto, a compiere sorveglianza di massa a fini di antiterrorismo, ma sfrutta la sua potenza tecnologica per compiere anche spionaggio industriale di ogni tipo: lo sapevamo, come sappiamo - grazie all'archivio Snowden e a 'No Place to Hide' di Glenn Greenwald - che l'Italia fa parte dello stesso insieme di paesi a cui appartiene la Francia, e che dunque è ragionevole supporre riceva lo stesso trattamento.

Ciò che non sapevamo, per quanto potessimo immaginarlo, è quanto la NSA controlli a fini economici perfino un alleato. Un compito che le spie si sono date in modo sistematico, come rivelano in queste ore i documenti pubblicati dall'organizzazione di Assange:

Il fondatore di WikiLeaks lo riassume molto chiaramente: "La pubblicazione odierna include sette documenti top secret che dettagliano come gli Stati Uniti abbiano avuto una politica decennale di spionaggio economico contro la Francia, inclusa l'intercettazione di tutti i contratti aziendali francesi e le negoziazioni di valore superiore di 200 milioni di dollari". Una "politica", e "decennale", che - come avevamo scoperto settimana scorsa - include anche "ministri, come Pierre Moscovici, diplomatici e funzionari di alto livello".

E che non solo riguarda, dice Assange, "tutte le principali aziende francesi, da BNP Paribas, AXA e il Credit Agricole a Peugeot e Renault, Total (lo sapevamo) e Orange, ma condiziona anche le principali associazioni agricole francesi". Ancora, 200 milioni di dollari significano "tremila posti di lavoro", prosegue Assange, che sostiene anche che gli Stati Uniti condividano questo tipo di spionaggio con gli alleati britannici. Se si considera che i contenuti riguardano "le relazioni economiche della Francia con Stati Uniti, altri paesi e istituzioni internazionali, le politiche finanziarie e commerciali francesi e le sue posizioni nelle agende del G-8 e del G-20", e se si somma l'estensione dei rapporti tra NSA e spie di sua Maestà rivelata nel dettaglio da Snowden, non si capisce perché dovrebbe essere altrimenti.


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